L'OMS afferma che il COVID-19 è ancora un'emergenza sanitaria internazionale

Uomo con mascherina nei pressi del Westminster Bridge a Londra, Gran Bretagna. (14 ottobre 2022 - Xinhua/Li Ying)

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato mercoledì 19 ottobre che il COVID-19 è ancora un'"emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale", il livello di allerta più alto dell'OMS.

L'annuncio è arrivato anche se il numero di decessi settimanali è quasi al livello più basso dall'inizio della pandemia.

Il Comitato di Emergenza per i Regolamenti Sanitari internazionali dell'OMS, dopo la riunione di valutazione trimestrale della scorsa settimana, ha affermato che, nonostante un calo dei casi gravi di COVID-19 e il numero in calo di decessi settimanali, i decessi per COVID-19 rimangono comunque elevati rispetto ad altri virus respiratori.

Ha anche avvertito delle complicazioni legate al COVID-19 e delle condizioni post-COVID-19, il pieno impatto delle quali non è ancora completamente compreso. L'epidemia potrebbe evolversi anche durante la prossima stagione invernale nell'emisfero settentrionale, ha affermato il comitato.

Nel frattempo, le attuali lacune nella sorveglianza globale di COVID-19 hanno ostacolato l'identificazione e la valutazione precoci dell'evoluzione del virus. Ci si aspetta che il virus continui a evolversi, perciò le caratteristiche genetiche e antigeniche delle varianti future non possono ancora essere previste in modo affidabile, ha affermato il comitato. Le varianti in evoluzione possono porre sfide ai vaccini e alle terapie attuali, ha avvertito il comitato.

"Date le considerazioni di cui sopra, il comitato ha convenuto che è necessario un coordinamento continuo della risposta internazionale" e ha ritenuto che "la situazione rimane dinamica e richiede frequenti rivalutazioni; la cessazione dell''emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale', quando ritenuta fattibile, dovrà essere attuata in modo sicuro il più possibile".

Il comitato ha raccomandato che ci dovrebbero essere tre priorità chiave in futuro: rafforzare la sorveglianza e raggiungere gli obiettivi di vaccinazione per i gruppi a rischio; continuare ad aumentare l'accesso a terapie a prezzi accessibili; e rafforzare la pianificazione della preparazione alla pandemia, pur continuando a proteggere i gruppi più a rischio.