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Esperti italiani: lo sviluppo di alta qualità cinese offre molteplici opportunità (2)

(Quotidiano del Popolo Online)mercoledì 01 dicembre 2021
Esperti italiani: lo sviluppo di alta qualità cinese offre molteplici opportunità
La designer industriale italiana Laura Minmini visita la 130a sessione della China Import and Export Fair, nota anche come Fiera di Canton a Guangzhou. (15 ottobre 2021)

La Cina è già il primo mercato mondiale in termini di parità di potere d'acquisto ed è un attore essenziale per le aziende italiane, ha affermato il 30 novembre il vicepresidente esecutivo della Fondazione Italia-Cina Riccardo Monti nel suo intervento all'evento "China Watcher 2021" tenutosi a Milano e co-patrocinato dalla Fondazione Italia-Cina, dall'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) e dal gruppo industriale Assolombarda.

L'evento ha visto la partecipazione di analisti ed esperti aziendali di vari settori e dell'Ambasciatore Italiano in Cina Luca Ferrari.

Secondo gli esperti partecipanti al convegno, lo sviluppo di alta qualità della Cina, che include transizione energetica verde, redistribuzione della ricchezza, miglioramento del sistema sanitario e dei consumi interni, rappresenta grndi opportunità per le aziende italiane in settori che vanno da quello sanitario e delle energie rinnovabili a quelo agroalimentare e manifatturiero.

"Penso che la transizione energetica avverrà e porterà interessanti opportunità", ha affermato Matteo Tanteri, amministratore delegato della società italiana di infrastrutture energetiche SNAM.

La prova dell'impegno della Cina nella transizione verso l'energia verde sta nella maggiore consapevolezza pubblica sui problemi climatici, nell'impegno delle grandi aziende energetiche nello sviluppo di veicoli a nuova energia (NEV) e nelle azioni del governo per monitorare le emissioni e il consumo energetico, ha aggiunto Tanteri.

Filippo Fasulo, codirettore dell'Osservatorio Geoeconomico dell'ISPI, ha indicato le energie rinnovabili come uno dei settori più promettenti del mercato cinese per l'Italia, sottolineando che "il miglioramento ambientale è fondamentale per il contratto sociale della Cina".

Sul piano del settore sanitario, Valtero Canepa, responsabile di Bracco Group China, ha sottolineato che una maggiore aspettativa di vita e un migliore sistema sanitario in Cina rappresentano un maggiore potenziale di crescita per le aziende italiane nel mercato sanitario del Paese asiatico.

"In Cina il sistema sanitario non è più per pochi ma per tutti. Ha aumentato la copertura demografica e sta migliorando. Questo creerà un mercato enorme".

Dal settore agroalimentare, Luisa Baldi, export manager del produttore italiano di carni suine OPAS, ha sottolineato che la crescente domanda di prodotti alimentari di alta qualità da parte dei consumatori cinesi di fascia alta significa non solo crescita della vendita al dettaglio, ma anche una spinta per le aziende di filiera corta, data la maggiore importanza che tali consumatori attribuiscono alla qualità e alla tracciabilità degli alimenti.

Queste aziende hanno un modello di business più sostenibile, che è relativamente comune nell'industria agroalimentare italiana.

Oltre alle opportunità di mercato, gli esperti hanno anche sottolineato le sfide che porterà una Cina più orientata al consumo interno, identificando l'e-commerce, la produzione in loco e l'innovazione come soluzioni chiave per il successo nel futuro.

"Le aziende italiane devono intercettare le opportunità con grande pragmatismo, attingendo all'unicità dell'impressionante ecosistema digitale cinese che non ha eguali a livello globale", ha affermato Monti.

 Secondo Alessandro Zadro, responsabile del centro ricerche della Fondazione Italia-Cina, le aziende italiane in Cina sono ancora arretrate in termini di digitalizzazione, con solo un'azienda su due posizionata sulle piattaforme di e-commerce cinesi.

Tuttavia, i consumatori cinesi preferiscono i canali di acquisto online e si prevede che i ricavi al dettaglio online del paese supereranno i 3 trilioni di dollari entro il 2024, riporta l'ultimo studio della Fondazione.

"Dobbiamo essere in Cina non solo per esportare ma anche per stabilire la produzione in loco. Le politiche cinesi offrono grandi incentivi anche alle aziende internazionali. Diciotto delle 20 più grandi aziende farmaceutiche del mondo hanno aperto centri di ricerca e sviluppo a Shanghai", ha affermato Canepa, sollecitare le aziende italiane a investire in prodotti innovativi per rimanere competitive in Cina.

(Web editor: Zhang Yi, Renato Lu)

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