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Cina a Filippine: cessino subito provocazioni e atti illeciti
Il 26 agosto, senza il previo permesso del governo cinese, le unità della Guardia costiera filippina N.4409 e N.4411 sono entrate illegalmente nelle acque vicine all'atollo di Sabina dell'arcipelago cinese delle isole Nansha, continuando ad avvicinarsi pericolosamente alla normale navigazione delle navi della Guardia costiera cinese in navigazione ordinaria nell'area, e portando avanti atti speculativi e di propaganda; motivazioni per cui la Guardia costiera cinese ha, sulla base del diritto e dei regolamenti, messo in atto restrizioni ai movimenti delle colpevoli imbarcazioni filippine.
Durante una conferenza stampa ordinaria tenutasi lo stesso giorno al Ministero degli Esteri cinese, il portavoce, Lin Jian, ha nuovamente sottolineato che l'atollo di Sabina fa parte delle isole cinesi Nansha. Il 25 agosto imbarcazioni ufficiali dell'Amministrazione filippina dell'industria e delle risorse ittiche hanno ignorato l'opposizione e le ripetute esortazioni delle unità cinesi, insistendo per un ingresso illegale nelle acque vicine all'atollo di Sabina e per investire pericolosamente e deliberatamente le navi della guardia costiera cinesi in operazione sul posto; la responsabilità della collisione tra le navi delle due parti è totalmente della parte filippina. L'atto ha violato gravemente la sovranità cinese e la Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar cinese meridionale, danneggiando la pace e la stabilità del Mar cinese meridionale. La Cina esorta la controparte a cessare ogni illecito e provocazione, ritirando immediatamente le suddette imbarcazioni. La Cina continuerà ad adoperare misure ferme ed energiche per salvaguardare la propria sovranità e i propri diritti marittimi, oltre che a salvaguardare la serietà della Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar cinese meridionale.
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