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Cina: "L'Unione Europea deve smettere di strumentalizzare le questioni economico-commerciali"

(CRI Online)giovedì 22 agosto 2024

Il 21 agosto, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha presieduto una conferenza stampa di routine. Rispondendo alla domanda di un giornalista sull'indagine anti-sovvenzioni della Commissione Europea contro i veicoli elettrici cinesi, Mao Ning ha affermato che si tratta di un tipico comportamento protezionistico, guidato da motivazioni politiche, privo di fondamento e in contrasto con le regole dell'OMC. Ha sottolineato che tale comportamento è contrario al corso della storia e dannoso per il processo di transizione ecologica dell'Unione Europea e per gli sforzi globali nella lotta ai cambiamenti climatici. Questo tipo di azione, ha detto, danneggia sia gli altri che se stessi.

"Esortiamo l'Unione Europea a rettificare immediatamente queste azioni errate e a smettere di politicizzare, strumentalizzare e usare come arma le questioni economico-commerciali. Chiediamo all'Unione Europea di mostrare sincerità e di collaborare con la Cina, accelerando il dialogo per trovare una soluzione adeguata e prevenire l'escalation delle tensioni e l'impatto sulla fiducia e sulla cooperazione tra Cina ed Europa. La Cina adotterà tutte le contromisure necessarie per difendere gli interessi legittimi delle imprese cinesi", ha dichiarato la portavoce.

Anche la Camera di Commercio Cinese per l'importazione e l'esportazione di macchinari e prodotti elettrici ha espresso forte opposizione a nome dell'industria automobilistica cinese. Ha dichiarato che l'indagine non è stata avviata a seguito di una denuncia pro-attiva da parte del settore industriale dell'Unione Europea, ma è stata un'iniziativa della Commissione Europea basata sull'ipotesi di un presunto danno. Nella sentenza definitiva, la Commissione Europea non ha corretto le varie determinazioni errate presenti nella pronuncia preliminare. Inoltre, vi è stata una grave mancanza di trasparenza nella procedura, e la Commissione Europea non ha compiuto un'analisi obiettiva degli indicatori di danno industriale dell'UE, con errori nell'identificazione delle cause e degli effetti. Le determinazioni errate contenute nella divulgazione finale mancano gravemente di obiettività ed equità, e la sentenza presenta conclusioni evidentemente preimpostate.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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