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Questione Taiwan: la Cina ribadisce la sua posizione durante l'incontro tra Dong Jun e Austin
Il 31 maggio, durante il Dialogo di Shangri-La a Singapore, Dong Jun, Ministro della Difesa cinese, ha avuto un incontro con il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
Durante l'incontro, Dong Jun ha dichiarato che lo sviluppo sano delle relazioni militari tra Cina e Stati Uniti è nell'interesse comune di entrambe le parti ed è anche un'aspettativa condivisa dalla comunità internazionale. L'attuale andamento della stabilizzazione delle relazioni tra i due eserciti non è facile da raggiungere e i due eserciti dovrebbero aderire alla linea di fondo del non conflitto e della non contrapposizione, diventando veramente una pietra angolare stabile per le relazioni tra i due Paesi. Lo scopo della comunicazione tra i due eserciti è quello di migliorare la comprensione, eliminare i malintesi e costruire la fiducia reciproca. Si auspica che gli Stati Uniti siano coerenti nelle parole e nei fatti, che si muovano nella stessa direzione della Cina, che attuino efficacemente il consenso dei capi di Stato dei due Paesi, che aderiscano ai principi di pace, stabilità e fiducia, che rafforzino gli scambi, che si assumano la responsabilità di promuovere gli scambi e che esplorino la strada giusta per far sì che i due eserciti vadano d'accordo, nell'interesse comune di entrambe le parti e in linea con le aspettative del mondo intero.
Dong Jun ha inoltre sottolineato che la questione di Taiwan costituisce puramente una questione interna alla Cina e che le forze esterne non hanno il diritto di interferire. La Cina si oppone fermamente al fatto che gli Stati Uniti, in grave violazione dei loro impegni, inviino segnali errati ai sostenitori dell'indipendenza di Taiwan e sollecita gli Stati Uniti a correggere concretamente i propri errori, evitando in qualsiasi modo di "sostenere l'indipendenza con le armi". Per quanto riguarda la questione di Ren'ai Jiao, l'atteggiamento e la linea di base della Cina sono chiari: insistiamo sulla risoluzione delle divergenze attraverso negoziati equi, ma non ignoreremo mai gravi azioni provocatorie.
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