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La Cina esorta gli Stati Uniti a smettere di diffamare e di esercitare pressioni con sanzioni unilaterali illegali
Il 27 maggio la portavoce del Ministero cinese degli Esteri, Mao Ning, ha presieduto una conferenza stampa ordinaria. Un giornalista ha chiesto: il 22 maggio il sito web del Ministero degli Esteri ha annunciato la decisione di adottare contromisure contro 12 imprese militari -industriali statunitensi e 10 dirigenti aziendali. Si tratta di una ritorsione cinese per le sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro aziende cinesi sulla base dei cosiddetti fattori legati alla Russia, e per la partecipazione alla "cerimonia di insediamento" del leader di Taiwan?
In risposta, Mao Ning ha affermato che la Cina ha annunciato la decisione in merito, tramite l'ordinanza n. 7 del Ministero degli Esteri del 22 maggio. La Cina si è sempre fermamente opposta alle sanzioni unilaterali e alla "giurisdizione a lungo braccio" che non hanno base nel diritto internazionale e non hanno l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e continuerà ad adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare i suoi legittimi diritti e interessi.
La Cina esorta inoltre gli Stati Uniti a riflettere profondamente sulle loro azioni, assumendosi la propria responsabilità per lo scoppio e per l'escalation della crisi ucraina, smettendo di diffamare, di esercitare pressioni e di imporre indiscriminatamente sanzioni unilaterali illegali.
La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina ed è la prima linea rossa invalicabile delle relazioni sino-americane.
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