La Cina guida l'innovazione globale della tecnologia verde

La Cina ha visto una "rapida ascesa" negli ultimi 20 anni fino a diventare una delle nazioni leader nella ricerca sulle tecnologie verdi, hanno riferito domenica 3 marzo i media tedeschi, citando un nuovo studio del think tank tedesco Bertelsmann Stiftung.

"In termini di dinamica della ricerca, nessun altro Paese può tenere il passo con la Cina", poiché secondo lo studio il Paese è "il più importante motore di crescita" nel campo delle tecnologie verdi a livello mondiale.

In termini di brevetti di livello mondiale, ovvero il 10% dei brevetti più importanti per una particolare tecnologia, la Cina è già al secondo posto, solo dopo gli Stati Uniti. Il Paese ha più che triplicato i suoi brevetti di livello mondiale nelle tecnologie verdi, portandoli a 37.000 dal 2017, mentre la quota di Stati Uniti, Giappone e Unione Europea ha registrato un calo.

Nella maggior parte delle categorie, la Cina è tra i primi tre luoghi di ricerca a livello mondiale, ma è già al primo posto nella categoria "Consumabili/riciclaggio sostenibili". Negli ultimi cinque anni il Paese ha quasi raddoppiato la sua quota globale in questa categoria, arrivando a quasi il 40%.

Secondo lo studio, dal 2006 gli sforzi del governo cinese per sostenere l'economia circolare hanno portato ad una maggiore produttività delle risorse e al relativo disaccoppiamento del consumo di risorse dalla crescita del prodotto interno lordo.

In particolare, il trattamento dell'acqua potabile e il riciclaggio di batterie e celle a combustibile, il riciclaggio del cemento e il riciclaggio di plastica, vetro, carta, dispositivi elettronici e rifiuti di consumo vanno "evidenziati come punti di forza cinesi", afferma lo studio.

La Cina ha ottenuto la quota maggiore dei suoi brevetti di tecnologia verde di livello mondiale nel campo della produzione efficiente. Soprattutto, "di grande importanza" sono la produzione in rete (fabbrica intelligente), la produzione industriale efficiente nel settore petrolchimico e tessile e l'agricoltura digitale.