Ministro degli Esteri confuta le accuse di aggressività della Cina nel Mar Cinese Meridionale

La Cina e i Paesi dell’ASEAN hanno la capacità e la saggezza per raggiungere un Codice di Condotta nel Mar Cinese Meridionale (COC) e salvaguardare la pace e la stabilità, le libertà di navigazione e di sorvolo, nonché i diritti e gli interessi legittimi di altri Paesi della regione, ha affermato sabato 17 febbraio il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Monaco, Germania.

Wang, anche membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, ha smentito l'errore della cosiddetta aggressività della Cina nel Mar Cinese Meridionale rispondendo alle domande seguite al suo discorso programmatico durante la sessione "La Cina nel mondo" alla 60a Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

Le isole del Mar Cinese Meridionale sono territorio cinese fin dai tempi antichi, ha osservato Wang. Negli anni '60 e '70, alcuni Paesi hanno invaso e occupato, uno dopo l'altro, alcune isole e barriere coralline cinesi, ma la Cina ha sempre dato prova di moderazione e ha insistito per risolvere la questione attraverso consultazioni amichevoli. La cosiddetta aggressività cinese non ha dunque senso, ha detto.

Nel 2002, la Cina ha spinto per la firma della Dichiarazione sulla Condotta delle Parti nel Mar Cinese Meridionale con i Paesi dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), che ha effettivamente salvaguardato la pace e la stabilità nel Mar Cinese Meridionale, ha continuato.

La Cina sta lavorando con i Paesi dell'ASEAN per accelerare le consultazioni sul COC e cercando di raggiungere un accordo tempestivo su norme regionali che siano efficaci, sostanziali e in linea con il diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, che sia più favorevole alla gestione delle differenze, alla stabilizzazione del Mar Cinese Meridionale e alla promozione della cooperazione, ha affermato Wang.