Cina-USA: colloquio telefonico tra Wang Yi e Antony Blinken

Mercoledì 6 dicembre Wang Yi, membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC e Ministro degli Esteri cinese, ha avuto una conversazione telefonica con il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, su richiesta di quest'ultimo.

Per l'occasione, Blinken ha ringraziato Wang Yi per aver visitato l'ambasciata americana in Cina per esprimere le sue condoglianze per la morte dell'ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. Dal canto suo, Wang Yi ha rilevato che il dottor Kissinger ha sempre sostenuto la necessità che la Cina e gli Stati Uniti si rispettassero a vicenda in qualità di grandi Paesi, e ha ripetutamente sottolineato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto comprendere appieno l'importanza della questione di Taiwan per la Cina. L'eredità diplomatica che ha lasciato merita di essere portata avanti e sviluppata dalle generazioni future.

Wang Yi ha inoltre ricordato che il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente statunitense, Joe Biden, si sono incontrati con successo a San Francisco e hanno dato vita alla "Visione di San Francisco" per il futuro, che è di fondamentale importanza. L'importante compito di entrambe le parti al momento è quello di portare avanti gli effetti positivi dell'incontro di San Francisco, attuando l'accordo raggiunto dai due capi di Stato e consolidando lo slancio verso la stabilizzazione delle relazioni sino-americane, così da promuovere il miglioramento e lo sviluppo delle relazioni sino-americane verso una direzione sana, stabile e sostenibile.

Wang Yi ha poi nuovamente sottolineato la solenne posizione della Cina sulla questione di Taiwan, chiedendo agli Stati Uniti di non interferire negli affari interni della Cina e di non sostenere o condonare nessuna forza dell'"indipendenza di Taiwan".

Le due parti si sono inoltre scambiate opinioni sul conflitto israelo-palestinese, concordando nel mantenere aperta la comunicazione sulla situazione in Medio Oriente. Blinken ha illustrato la recente visita da lui effettuata in Medio Oriente e il punto di vista degli Stati Uniti sull'evoluzione della situazione, convenendo sul fatto che la "soluzione dei due Stati" dovrebbe essere messa in atto.