La Cina esorta alla cessazione immediata delle ostilità tra israeliani e palestinesi

Martedì 7 novembre la Cina ha invitato le parti del conflitto israelo-palestinese a cessare immediatamente le ostilità.

Dallo scoppio della nuova ondata di conflitto, i palestinesi di Gaza languiscono sotto i bombardamenti indiscriminati. Non trovano rifugio nemmeno in ospedali, scuole, campi profughi o strutture delle Nazioni Unite. Citando le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la popolazione di Gaza deve affrontare una valanga di sofferenze umane, ha affermato Geng Shuang, vice rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite.

Occorre chiarire, ancora una volta, che tutte le violenze e gli attacchi contro i civili devono essere condannati e che ogni violazione del diritto internazionale deve essere respinta. L'uso indiscriminato della forza è inaccettabile. Le strutture civili, come ospedali, scuole e campi profughi, non dovrebbero e non devono diventare obiettivi di operazioni militari. La sicurezza del personale delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari e sanitari deve essere garantita, ha dichiarato durante una riunione plenaria del Quarto Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle pratiche israeliane e le attività di insediamento nei territori occupati.

"La Cina invita le parti in conflitto a rispondere all'appello lanciato dalla comunità internazionale per un cessate il fuoco, a cessare immediatamente le ostilità e a compiere ogni sforzo per prevenire un'ulteriore escalation", ha affermato. "Chiediamo a Israele, in quanto potenza occupante, di adempiere ai suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale, ripristinare rapidamente le forniture di sussistenza di base a Gaza, proteggere le comunicazioni locali, garantire la consegna senza ostacoli degli aiuti umanitari e fermare la punizione collettiva del popolo di Gaza."

La Cina respinge fermamente lo spostamento forzato e il trasferimento forzato della popolazione palestinese e chiede l'immediata revoca dell'ordine di evacuazione per il nord di Gaza, ha aggiunto.

Come ha affermato il segretario generale ONU, la situazione odierna non si è verificata nel vuoto. Il fatto dietro il conflitto a Gaza è che lo spazio vitale palestinese è stato ridotto al limite da più di mezzo secolo di occupazione israeliana, ha detto Geng.

La continua espansione delle attività di insediamento, che invadono la terra palestinese, si appropriano delle risorse palestinesi e violano il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione, hanno reso uno Stato palestinese indipendente, sovrano e contiguo ancora più sfuggente. L'escalation della violenza, il deterioramento della situazione umanitaria e la disperazione dilagante ricordano costantemente che lo status quo nei territori palestinesi occupati è insostenibile, ha affermato.

Israele deve smettere di violare la Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza, cessare tutte le attività di insediamento, smettere di espellere i palestinesi, fermare l'intensificarsi della violenza dei coloni e ritornare sulla strada giusta della soluzione a due Stati il più presto possibile, ha affermato.

La comunità internazionale deve affrontare le cause profonde del problema e non deve più utilizzare una gestione frammentaria della crisi al posto di una soluzione globale e giusta, o compensare i deficit politici e di sicurezza con misure economiche e umanitarie limitate, ha affermato.

La Cina chiede alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza di intraprendere azioni responsabili e significative per sostenere il popolo palestinese nel ripristino e nell'esercizio dei propri diritti inalienabili. In qualità di presidente del Consiglio di Sicurezza per il mese di novembre, la Cina continuerà a mantenere una stretta comunicazione con tutte le parti interessate, svolgerà un ruolo costruttivo nel promuovere la cessazione delle ostilità, nella protezione dei civili e nell'evitare una catastrofe umanitaria ancora più grave, così da compiere sforzi incessanti verso una soluzione globale, giusta e duratura alla questione palestinese, ha affermato.