Sollecitate ulteriori esclusioni tariffarie statunitensi per la Cina

Navi portacontainer a pieno carico nel porto di Los Angeles. (29 ottobre 2021 – Xinhua)

Mentre mercoledì 6 settembre gli Stati Uniti hanno ulteriormente esteso le esclusioni tariffarie su alcune importazioni dalla Cina fino alla fine del 2023, l'ambasciata e gli analisti cinesi hanno affermato che tutti i rimanenti dazi aggiuntivi dovrebbero essere rimossi.

L'Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, o USTR, ha annunciato l'ulteriore estensione delle esclusioni tariffarie "Sezione 301" su 352 importazioni dalla Cina e 77 categorie relative al COVID-19 che sarebbero dovute scadere il 30 settembre.

La proroga fino al 31 dicembre "consentirà ulteriori considerazioni nell'ambito della revisione quadriennale prevista dalla legge", ha affermato l'ufficio in una nota.

Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese negli Stati Uniti, ha affermato che la Cina ha sempre creduto che gli aumenti tariffari unilaterali da parte degli Stati Uniti non siano positivi per la Cina, gli Stati Uniti o il mondo.

La portavoce del Ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha dichiarato giovedì in una conferenza stampa che, per una questione di principio, la Cina si oppone costantemente a impegnarsi in una "guerra tariffaria".

"Crediamo che in una guerra tariffaria" non ci siano vincitori, ha detto Mao.

Le tariffe unilaterali imposte dagli Stati Uniti alla Cina sono dannose per i due Paesi e per il mondo, ha aggiunto.

Inu Manak, esperto di politica commerciale presso il Council on Foreign Relations degli Stati Uniti, ha affermato che l'annuncio è una buona notizia, ma Washington deve compiere ulteriori passi.

"Il prossimo passo è rimuovere permanentemente le tariffe della Sezione 301 alla fine del periodo di revisione e porre fine a questa guerra commerciale fallita", ha scritto Manak mercoledì sui social media.

Gli Stati Uniti attualmente impongono dazi del 25% su circa 250 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina e del 7,5% su circa 112 miliardi di dollari.

Martedì, la Segretaria al Commercio americana Gina Raimondo, membro del gabinetto di Biden, ha dichiarato di non aspettarsi alcuna revisione delle tariffe cinesi fino a quando l'ufficio USTR non avrà completato una revisione in corso.

Secondo gli analisti commerciali Tom Lee e Tori Smith, la cui ricerca pubblicata a gennaio ha scoperto che sono stati i consumatori a sostenere gran parte del peso delle tariffe, pagando un totale di 48 miliardi di dollari, l'eliminazione dei dazi aumenterebbe la competitività delle aziende statunitensi riducendone i costi e, di conseguenza, stimolerebbe ulteriore produzione economica e crescita da parte del settore produttivo statunitense.