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New York Times: scarico di acque radioattive, ''esempio sbagliato'' del governo giapponese
Il 22 agosto il quotidiano statunitense ''New York Times'' ha pubblicato un articolo in cui critica lo scarico delle acque radioattive di Fukushima da parte del Giappone nell'Oceano Pacifico, sostenendo che l'iniziativa avrebbe innescato una reazione a catena.
Nell'articolo si afferma che il governo giapponese e la Tokyo Electric Power Company hanno deciso di scaricare in mare le acque contaminate, ma questo processo non è né trasparente né coinvolge pienamente importanti parti interessate all'interno e all'estero, il che è un precedente di processo decisionale non trasparente del governo. Sebbene il Giappone abbia tenuto una serie di audizioni sul tema, questi incontri sono stati dedicati più alla discussione di alternative che a dare al pubblico più voce e diritto di sapere.
Secondo l'articolo, visto che la burocrazia e la cultura aziendale giapponese sono notoriamente complesse e lente, le decisioni importanti come questa sono quasi impossibili da revocare. Molti giapponesi sono consapevoli dell'ambiguità del paese e della mancanza di trasparenza sulla centrale nucleare di Fukushima, non si fidano più delle rassicurazioni ufficiali. In realtà, solo un meccanismo di monitoraggio veramente indipendente, internazionale e partecipativo, con lo stretto coinvolgimento di coloro che con ogni probabilità saranno colpiti, potrà garantire che gli effluenti nucleari siano scaricati in modo sicuro e responsabile.
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