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Fuga di notizie, come possono gli Usa spiegarla ai loro alleati?
"Con amici come gli Stati Uniti, chi ha bisogno di nemici?" queste parole di Tusk, l'ex presidente del Consiglio europeo, sono state confermate ancora una volta dall'ultima "fuga di notizie" dagli Stati Uniti.
Dall'inizio di marzo, o ancora prima, su Internet sono apparsi uno dopo l'altro documenti altamente riservati dell'intelligence militare statunitense. Ci sono oltre 100 copie dal contenuto "esplosivo" che riguardano il profondo coinvolgimento del governo degli Stati Uniti nel conflitto Russia-Ucraina e la loro continua intercettazione ai danni di funzionari di alto livello dell'Ucraina, della Corea del Sud e di Israele. Dopo oltre un mese dall'evento, la "fuga dei documenti segreti" del Pentagono è diventata nota a livello globale, diventando l'incidente del genere più grave dalle rivelazioni di WikiLeaks nel 2013.
L'11 aprile, ora locale, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin, ha per la prima volta commentato pubblicamente l'incidente, affermando di essere venuto a conoscenza del fatto solo un mese dopo che i documenti dell'intelligence erano trapelati. Nel frattempo, le autorità americane hanno affermato che faranno tutto il possibile per trovare la talpa, il che equivale a una confessione indiretta dell'autenticità del caso.
Per decenni è stato un segreto di pulcinella il fatto che gli Stati Uniti abbiano architettato un'intercettazione indiscriminata anche ai danni dei propri alleati, ma quest'ultima rivelazione ha finito per ferirli profondamente. Da queste informazioni si può vedere che gli Stati Uniti sono profondamente coinvolti nel conflitto Russia-Ucraina e vogliono controllare la direzione della situazione, mentre Washington non si fida di nessun paese, nemmeno dei suoi stessi alleati.
Storicamente, gli Stati Uniti non hanno mai avuto un vero concetto di alleanza nel loro pensiero egemonico. Inoltre, l'intercettazione è anche un mezzo per essi per cercare di controllare tutto e realizzare profitti in tutto il mondo. James Woolsey, ex direttore della CIA, ha ammesso che la sua ex agenzia ha utilizzato informazioni per aiutare Boeing a vincere un importante ordine dell'Arabia Saudita, ai danni dell'europea Airbus.
I fatti hanno dimostrato che di fronte al realismo e all'"egocentrismo" americani, che prevale su tutto, la barca dell'amicizia può essere ribaltata in ogni momento. La gente non può non pensare alle parole pronunciate da Kissinger: "è pericoloso essere un nemico degli Stati Uniti, ma è ancora più mortale essere un loro alleato".
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