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Stati Uniti, carceri private fanno affari con il pretesto della "giustizia", diventando "macchine per stampare denaro"

(Quotidiano del Popolo Online)mercoledì 08 giugno 2022
Stati Uniti, carceri private fanno affari con il pretesto della
(Fumetto di Ma Hongliang)

Negli Stati Uniti, l'enorme sistema carcerario privato sta facendo della "giustizia" un "business".

Nel 2019, il sistema giudiziario statunitense ha detenuto circa 2,1 milioni di persone, di cui oltre 100.000 in carceri private. Le società che gestiscono le carceri hanno un contratto con il governo, che paga alle carceri private un importo minimo. Nella maggior parte dei casi, la quota di pagamento si basa sul numero di detenuti. Per ottenere i contratti, le carceri private fanno pressioni sui parlamentari con contributi politici ogni anno. Al fine di aumentare il "tasso di occupazione" delle carceri, queste società acquistano anche funzionari giudiziari. In Pennsylvania, due giudici sono stati corrotti per mandare più di 4.000 minori in prigioni private nel famoso scandalo dei "bambini in cambio di denaro".

Per massimizzare i profitti, le carceri private fanno lavorare i detenuti come schiavi. In un'intervista a NPR, Dominique Morgan, che sta scontando una pena presso il centro correzionale di Omaha, in Nebraska, ha detto: "La mia giornata inizia alle 4 del mattino. Devo andare in cucina e preparare la colazione per 1.200 persone, poi il pranzo e la cena. Guadagno 2,25 dollari al giorno".

I proprietari di prigioni private guadagnano un sacco di soldi. Nel 2020, i due giganti delle carceri private negli Stati Uniti, Correctional Corporation e GEO Group, hanno registrato ricavi operativi rispettivamente di 1,9 e 2,3 miliardi di dollari.

Se le carceri private americane sono macchine per stampare denaro, allora il sangue e le lacrime di chi sta scontando la pena sono il loro inchiostro.

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

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