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    Da Bologna a Shanghai: Storie dell'Antoniano e dell'Hydrangea

    (Quotidiano del Popolo Online)venerdì 21 gennaio 2022

    Il palco si è illuminato e il pubblico ha esultato. I coristi, fila dopo fila, sono saliti sul palco e insieme hanno intonato 'Siamo noi, lo Zecchino siamo noi', brano che apre ogni concerto dell'Antoniano.

    Per celebrare il meglio della musica per bambini, il festival dello Zecchino d'Oro è stato istituito nel 1959 e raccoglie ogni anno brani da tutta Italia. Il Piccolo Coro dell'Antoniano, formatosi nel 1963, si è poi esibito regolarmente allo Zecchino, interpretando i brani per una giuria di bambini.

    Il concerto dell'Antoniano è già da molti anni una tradizione della vigilia di Capodanno in Cina, fin dal 2016, quando il coro ha debuttato a Shanghai. Quest'anno, senza eccezioni, il coro dell'Antoniano, accompagnato questa volta dal coro gemello Hydrangea dalla Cina, ha salutato l'anno 2022 con le sue voci celestiali e ha regalato al pubblico un'esibizione in linea con il testo della loro classica canzone d'apertura: "Inimitabile, come lo vuoi".

    Il fenomeno Zecchino d'Oro

    Lo Zecchino è come una gita,

    fatta di musica e di vita

    - Lo Zecchino siamo noi

    Ogni fine anno in Italia i bambini del Piccolo Coro dell'Antoniano si esibiscono nel festival della canzone per ragazzi dello Zecchino d'Oro, un punto fermo culturale e una consuetudine che unisce l'Italia intera in diretta nazionale. Dopo quasi 60 anni sul palco, il coro è oggi parte integrante della cultura italiana, con musicisti che scrivono costantemente nuove canzoni su una vasta gamma di argomenti dedicati all'infanzia, arricchendo ulteriormente l'enorme repertorio del coro.

    "Si tratta di gioia, libertà e vibrazioni positive. In Italia, ogni bambino è cresciuto con le canzoni dell'Antoniano", ha detto il padre di Noemi, un italiano che attualmente vive a Shanghai. Ciò che suscita la sua nostalgia è vedere sua figlia, grazie al Coro Hydrangea, imparare in Cina alcune delle canzoni della sua infanzia.

    La formazione dell'Hydrangea non è stata una sorpresa dopo che alcune canzoni dello Zecchino sono diventate virali in Cina. "I bambini cinesi adorano le loro canzoni (dello Zecchino). Alcuni sanno anche canticchiare qualche parola in italiano. Quindi vogliamo fornire più opzioni per i nostri bambini, qualcosa con lo stile Antoniano, ma in cinese... Con questo vogliamo anche incoraggiare professionisti e non a scrivere più canzoni per i bambini cinesi, formando un'atmosfera sociale proprio come quella che hanno in Italia", ha detto Christine Liang, consulente artistica del coro.

    Il magico potere curativo della musica

    E se restiamo insieme,

    andrà tutto bene!

    -Andrà tutto bene (Restiamo insieme)

    "La canzone in cinese che preferisco tra quelle che ho imparato con il Coro è "聽(tīng)我說(shuō)謝謝你" (ascoltami dire grazie), che riguarda le belle persone che hanno sperimentato diverse difficoltà per aiutarci, visto che c'è il Covid", ha affermato Victoria, 10 anni, la quale ha regalato al pubblico un ricordo indimenticabile dopo aver cantato questa canzone durante il concerto del Capodanno 2021 in Cina.

    Nonostante la pandemia di COVID-19, i due cori rimangono attivi, astenendosi dal rinunciare alla loro missione di continuare a diffondere, come sempre, il loro messaggio di speranza: compreso Andrà tutto bene (Restiamo insieme), un brano ispirato all'era della pandemia. Il coro Hydrangea ha anche creato una versione cinese della canzone, unendo insieme filmati di bambini e fan cinesi, al fine di tramandare la fiaccola musicale trasmessa dai loro amici italiani.

    Al concerto del Capodanno 2022 in Cina, il messaggio del coro è rimasto invariato: "Vorrei che la musica potesse trasmettere a tutti un po' di serenità e di speranza, di fiducia nel futuro. Sono valori [...]di cui il mondo ha un immenso bisogno insieme all'amore verso il prossimo, all'aiuto reciproco, all'idea di un mondo migliore in cui si possa davvero vivere in armonia", ha detto Sabrina Simoni, direttrice del Coro Antoniano.

    "Il magico potere che le loro voci detengono mi fa sentire molto bene e mi commuove", ha detto un fan cinese durante il concerto. "Anche se il mondo è in continua evoluzione, le loro voci calde e pure possono sempre portarci sentimenti incoraggianti", ha detto un altro fan. 

    La musica porta felicità e molto più

    E se gioco, se canto,

    è perché son felice!

    Sei felice!

    - Le parce que des pourquoi

    Per anni scienziati e filosofi si sono chiesti: "Se la musica non conferisce alcun vantaggio per la sopravvivenza, da dove viene e perché funziona?" Per la bambina di quattro anni Mangduo la risposta è semplice: "Cantare è divertente".

    Le canzoni dello Zecchino non sono facili da imparare per i bambini. I testi informativi e dal ritmo talvolta veloce, richiedono dai bambini una grande abilità musicale e un grande impegno mnemonico, per ricordare i vocaboli. "Certe canzoni possono avere testi da 30 versi... Ma poiché le canzoni di solito parlano di una cosa interessante o di una semplice lezione, dopo molte ripetizioni, i bambini riescono a cantarle anche prima di capire tutte le parole", ha detto Liang.

    L'amore dei bambini per le canzoni dello Zecchino è anche parte integrante di un'altra lezione: la musica è fatta per essere goduta. "Non è un corso intensivo di preparazione per gli esami, né un progetto per creare star. Si può ancora essere persone ordinarie ed esprimere liberamente le proprie emozioni, purché la musica possa fare del bene", ha spiegato Liang.

    A causa della pandemia, alcune attività di reclutamento e le prove dell'Hydrangea sono state spostate online. Le prove virtuali, le registrazioni e i concerti potrebbero sembrare impersonali e surreali per un periodo di tempo, ma i cambiamenti che il coro ha portato ai bambini sono genuini. "Jinzhua era un ragazzino timido, ma ora è disposto ad aprirsi agli altri e si è proposto di cantare al compleanno del suo amico; anche Tina si esercita duramente e canta anche prima di dormire sotto le lenzuola", ha ricordato Liang, riflettendo con passione sui progressi dei bambini.

    Tale impatto è, proprio come la citazione di Liang da una poesia cinese, "Come la pioggia leggera che inumidisce silenziosamente ogni cosa".

    La musica armonizza il caleidoscopio delle culture

    Saremo tutti amici, saremo mille voci

    Un coro che cantando cancellerà...

    Le lingue, le distanze

    Non conteranno niente...

    -Lo scriverò nel vento

    Dopo 59 anni di storia, lo Zecchino d'Oro rappresenta oggi un grande repertorio dal brillante splendore, che sta ancora assorbendo nuove idee per stare al passo con i tempi. Per l'ultimo Zecchino, il 64°, i bambini hanno interpretato nuovi generi musicali, passando dalla trap al reggaeton, dalle canzoni pop al rock e al rap.

    Mentre creava successi musicali nel suo paese d'origine e oltre, il coro Antoniano ha assorbito anche musica da altre parti del mondo. Dagli anni '70, lo Zecchino d'Oro ha assunto una veste internazionale, selezionando ogni anno opere di concorrenti stranieri, affinché i bambini le interpretino a modo loro. Per Sabrina Simoni, una tale esposizione a culture diverse può rendere "facile creare ponti con i bambini provenienti da altre culture".

    Nel corso degli anni i bambini italiani hanno imparato diverse canzoni cinesi: "Per prima cosa, i testi vengono traslitterati in pinyin e poi le battute sono imparate un carattere alla volta, dalla prima parola all'ultima. I genitori dei bambini, dopo aver appreso loro stessi le canzoni cinesi, aiutano i loro figli a perfezionare la pronuncia a casa", ha detto Liang al People's Daily Online.

    Alcuni di loro hanno anche sviluppato un interesse per la cultura cinese. "Studio il cinese a scuola e non ho avuto molte difficoltà, perché mi piace il cinese e [...] la cultura", ha detto Giuseppe, corista Antoniano di 12 anni, il cui sogno è diventare veterinario in Cina.

    La musica costruisce legami di amicizia

    Io sono un bambino,

    sapete cosa vi dico?

    Trasformerò uno sconosciuto

    in un nuovo amico

    -Custodi del mondo

    Nel 2017, Jiawen, bambina cinese che allora aveva 4 anni, fu invitata a eseguire la canzone cinese "Geese go Southward" al 60° concorso annuale dello Zecchino d'Oro. "Non parlano la stessa lingua, ma possono andare d'accordo letteralmente in un istante, come una sorta di telepatia", ha detto Liang, ricordando un incontro passato con i bambini.

    Negli anni successivi i bambini del coro si sono recati più volte in Cina, diventando veri e propri ambasciatori dello scambio culturale tra Cina e Italia. "Io sono stata in Cina quattro volte, ed è stata un'esperienza molto bella e mi è piaciuto molto cantare con i cinesi che ci apprezzavano", ha detto Matilde, corista dell'Antoniano.

    "Ogni bambino dalla Cina si porta indietro qualcosa: sicuramente portare la nostra cultura, la nostra tradizione musicale a tutti i nostri fan Cinesi è anche per i bambini un orgoglio. [...] Non c'è differenza linguistica che non possa essere abbattuta dal linguaggio universale della musica", ha affermato Sabrina Simoni.

    A causa della pandemia, il concerto del Capodanno 2021 in Cina è stato eseguito utilizzando le ologrammi dei bambini dell'Antoniano. Prima del concerto, ai bambini è stato chiesto di scambiare foto e lettere con i loro partner cinesi: alcuni hanno scritto in inglese, mentre altri, troppo piccoli per saper scrivere, hanno disegnato delle immagini per presentarsi.

    "Era il loro primo concerto insieme. Sebbene sia andato in scena in due paesi, il regista non voleva che fossero due spettacoli separati, con i bambini che non si conoscevano. Volevano che fosse uno spettacolo emotivamente rivoluzionario", ha spiegato Liang.

    Se non fosse stato per la pandemia, i coristi dell'Antoniano quest'anno avrebbero potuto incontrare i loro amici cinesi, ma il coro virtuale è comunque riuscito a creare qualcosa di positivo dalla situazione.

    Al concerto del Capodanno 2022 in Cina i bambini italiani hanno condiviso la loro ricetta delle tagliatelle e hanno aggiornato tutti sulla loro vita a Bologna portando il pubblico cinese in un tour virtuale di Piazza Maggiore, della fontana del Nettuno, la Biblioteca Salaborsa e le Due Torri. "Speriamo di tornare presto in Cina per incontrarvi e visitare le vostre meravigliose città", ha detto Caterina alla fine del tour.

    Una canzone che dura per sempre

    Io sognerò un mondo che

    non ha perduto le

    sue favole,

    [...]

    Io canterò insieme a te,

    sapendo che

    l'arcobaleno c'è

    -Un sogno nel cielo

    "La cosa più bella di questi anni di Coro è che siamo diventati tutti un po' come una famiglia e siamo molto amici. E poi i concerti, tutte le esperienze, i viaggi, le emozioni provate insieme, sono davvero state bellissime", ha detto Valentina ripensando ai suoi sei anni di esperienza nel coro.

    La maggior parte dei bambini lascia la famiglia dell'Antoniano all'età di circa 12 anni, ma questa non è sicuramente la fine del loro amore per la musica. Il loro senso di nostalgia per i tempi passati li ha portati a ogni sorta di attività musicali, tra cui la costituzione dei Vecchioni di Mariele, un coro formato da ex coristi dell'Antoniano.

    Nei loro concerti si può vedere un gruppo di "diplomati dal coro", di solito di mezza età e oltre, che danno la loro interpretazione delle vecchie canzoni dello Zecchino, con lo schermo dietro che mostra filmati in bianco e nero di quando, da piccoli, si esibivano allo Zecchino.

    "Gli amici/fratelli del Piccolo Coro dell'Antoniano non li ho mai persi; anzi, appena possibile, imbastiamo progetti musicali e/o teatrali insieme e cerchiamo di vederci il più possibile e improvvisare una canzone a più voci a cappella, per armonizzarci in amicizia, come dico io!!! E sono sicura che, come me, tutti abbiamo il nostro distintivo riposto al sicuro in casa, sicuramente nel nostro cuore", scrive Alessandra Mariani, corista dell'Antoniano negli anni '80.

    "Le prove, i concerti benefici, la scoperta di avere ancora una voce adatta a cantare, mi hanno resa felice e rendono quella ore un appuntamento tra i più attesi della settimana. Quando ci troviamo il giovedì, nessuno veste le proprie divise da lavoro…siamo di nuovo quei bimbi con la divisa (la più bella era quella di pizzo azzurra) allegri e spensierati di allora", descrive un'altra ex corista dell'Antoniano, Paola Todeschini, trasudando la sua eccitazione in un articolo pubblicato sul sito web del coro.

    (Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

    Foto

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