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    67 volte in Cina nel corso di 18 anni, consigliere fiorentino testimonia lo sviluppo della Cina

    By Liu Dong (Quotidiano del Popolo Online)giovedì 23 settembre 2021
    67 volte in Cina nel corso di 18 anni, consigliere fiorentino testimonia lo sviluppo della Cina
    (Foto/Quotidiano di Ningbo)

    Il 21 ottobre 2006, sul piazzale davanti al teatro dell'opera di Ningbo, città nella Cina sud-orientale, si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione della statua in bronzo "David di Michelangelo", in scala 1:1 rispetto all'originale. Questa statua funge non solo da simbolo della cultura italiana, ma rappresenta anche l'amicizia tra le città di Ningbo e Firenze.

    Mario Razzanelli, consigliere comunale di Firenze, è una figura importante nella promozione della collocazione della statua del David a Ningbo. Nell'ottobre del 2003, allora presidente della delegazione della moda dell'associazione industriale di Firenze, Razzanelli venne in Cina per la prima volta poiché invitato a partecipare al Festival della moda e della cultura di Ningbo. Per lui quello con la Cina fu un incontro fortuito, ma da qui cominciò la sua lunga relazione con la Cina.

    Negli ultimi 18 anni, Mario Razzanelli è stato 67 volte in Cina, quasi 3 o 4 volte all'anno. è stato testimone dei grandi cambiamenti della città di Ningbo e della Cina. "Io quando sono venuto in Cina, ho veramente scoperto una cultura che non conoscevo e una città in pieno sviluppo. Ho visto svilupparsi Ningbo. Ho visto questa città che si è ingrandita, dall'avere un unico albergo a cinque stelle ora ne ha 25. Ho visto il benessere e la differenza tra il 2003 e il mio ultimo viaggio del 2019.”

    Mario Razzanelli racconta al Quotidiano del Popolo Online che secondo un'antica mappa geografica conservata a Firenze, il contatto tra Ningbo e Firenze risale a circa 6 secoli fa, nel '400. I rapporti bilaterali di collaborazione economica e culturale sono diventati sempre più stretti da quando l'Italia è stata il primo paese dei G7 a firmare l'accordo con la Cina nell'ambito dell'iniziativa Belt and Road (BRI) nel 2019.

    "Sono rimasto molto contento. Io sono convinto che la cooperazione internazionale sia un volano fondamentale per la crescita e la prosperità di tutti paesi del mondo," ha detto Mario Razzanelli, esprimendo la sua veduta sull'iniziativa Belt and Road. "L'accordo Belt and Road ci porta certamente benefici comuni e contribuisce all'avvicinamento dei nostri due paesi, rafforzando enormemente il rapporto economico, commerciale e culturale."

    A parte il Festival della moda e della cultura di Ningbo, la Cina negli anni recenti organizza sempre più attività e fiere di livello internazionale, tra cui la Fiera internazionale della Cina per il commercio dei servizi (CIFTIS), il China International Import Expo (CIIE), ecc.. Secondo Mario Razzanelli, le fiere sono oggi un elemento imprescindibile per la promozione del commercio, e il mercato cinese costituisce una grande attrazione per le imprese italiane. "Il mercato cinese non è soltanto uno dei più grandi mercati del mondo, ma è anche attualmente quello che ha il maggior tasso di sviluppo."

    Razzanelli, si è detto consapevole del fatto che negli ultimi anni in Cina c'è stato un aumento vertiginoso del potere di acquisto della fascia medio-alta e che per i prodotti italiani è un'ottima occasione, perché "i prodotti italiani si caratterizzano per avere un elevato livello qualitativo insieme con capitale umano esperto. Poi più che altro, un grosso vantaggio che ha l'Italia è che gli italiani sono molto flessibili, e hanno una grande capacità di adattamento al mercato che cambia, alle esigenze che cambiano."

    Il 2020 ha segnato il 50esimo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina. Ma è stato anche un anno di difficoltà in cui il mondo veniva fortemente colpito dall'epidemia di Covid-19. Anche Firenze è stata pesantemente influenzata dall’epidemia nel campo economico. Secondo Mario Razzanelli, il settore alberghiero a Firenze ha subito una crisi pazzesca, la sua azienda tessile che serve gli alberghi ha fatto nel 2020 soltanto il 40% del fatturato del 2019, e per tornare al fatturato del 2019, si dovrà attendere fino al 2023.

    L'anno prossimo sarà l'anno della cultura e del turismo tra Italia e Cina. Mario Razzanelli ha espresso al riguardo la sua volontà di riprendere i contatti in presenza e di ritornare in Cina il più presto possibile. 

    (Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

    Foto

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