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Vito Petrocelli: nello Xinjiang non esistono “persecuzione etnica” né “genocidio”
Secondo quanto riportato da La Repubblica il 17 giugno, il presidente della Commissione esteri del Senato, Vito Petrocelli, in un’intervista concessa al giornale suddetto, ha affermato che non ritiene che nello Xinjiang esistano “persecuzione etnica” e “genocidio”. Non è corretta la critica su un sistema socialista scelto da oltre un miliardo di persone.
Petrocelli ha detto di non credere all’esistenza di un “genocidio”, e che non ci sono sterilizzazioni forzate di milioni di donne, né pulizia etnica. Egli ha espresso la speranza di guidare una delegazione in visita nello Xinjiang, per fare in modo che ogni membro della delegazione possa giudicare con i propri occhi.
Quanto al discorso se la Cina sia o meno un nuovo avversario, e se costituisca una minaccia ai valori e all’economia dell’Occidente, Petrocelli ritiene che si tratti di un pensiero tipico di una mentalità da guerra fredda. Nel corso dell’epidemia di Covid-19, la Cina ha importato più prodotti dall’Italia. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, aveva affermato "Chiedete agli imprenditori se sono contenti".
Vito Petrocelli ha detto inoltre di continuare a credere che l’iniziativa “Belt and Road” rappresenti una grande opportunità sia per l’Italia che per l’Europa.
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